Natale 2020 oramai è alle porte, e riteniamo di farvi cosa gradita, ricordandovi la normativa che disciplina gli omaggi, occupandoci, in questa informativa, dei beni che vengono “ceduti” gratuitamente dalle imprese e dai professionisti ai loro clienti o ai loro dipendenti.
E’ prassi di molte aziende predisporre degli omaggi per le feste: cesti natalizi, bottiglie di vino, penne e calendari da regalare ai propri clienti, fornitori, dipendenti. Appare opportuno pertanto operare delle scelte consapevoli, per potersi “scaricare” correttamente le spese sostenute.
Come prima cosa bisogna distinguere se il dono è rappresentato da beni acquistati appositamente a tal fine parliamo di spesa di rappresentanza, nel caso in cui il bene è oggetto della propria attività si parlerà di omaggio.
In entrambi i casi, che si tratti di spese di rappresentanza o di omaggi, i requisiti sono i seguenti:
- Gratuità (mancanza di un corrispettivo o di una controprestazione da parte dei destinatari dei beni)
- Finalità promozionale (diffondere e consolidare l’immagine dell’impresa)
- Ragionevolezza (idoneità a generare benefici economici futuri)
Premettiamo fin da subito che gli omaggi di beni di valore non superiore ad euro 50 sono sempre deducibili dal reddito d’impresa, a prescindere da chi ne sia il destinatario.
Attenzione però, nel caso in cui l’omaggio è composto da un insieme di beni di diversa natura (esempio cesto natalizio). In merito a questo punto, l’Agenzia delle entrate ha chiarito che si deve tenere conto del valore dell’omaggio nella sua unitarietà: quindi
- se il valore del cesto, ottenuto sommando i valori dei singoli beni che lo compongono, è superiore ad euro 50, si deve assoggettare l’omaggio alla disciplina delle spese di rappresentanza;
- se invece il valore complessivo del cesto è inferiore a 50 €, questo si potrà dedurre senza alcuna limitazione.
L’IVA sull’acquisto dei beni da omaggiare è interamente detraibile se il costo unitario di essi non supera € 50,00. E’ quindi indetraibile l’IVA relativa all’acquisto del cesto di costo superiore ad € 50,00, anche se composto da beni di costo unitario inferiore a tale limite, perché considerato nella sua interezza.
In considerazione del fatto che i doni da omaggiare, oltre ad essere considerati spese di rappresentanza, costituiscono cessione gratuita (ex. Art. 2 DPR 633/72) all’atto della consegna non è necessario emettere alcun documento fiscale (fattura, ricevuta). E’ comunque consigliabile l’emissione di un DDT con causale omaggio.
Omaggio prodotto in proprio
Per la fattispecie di bene prodotto dall’impresa stessa per il proprio cliente o fornitore non è corretto parlare di spese di rappresentanza, ma semplicemente di omaggio. Proprio perché non è possibile stabilire all’origine l’esatta destinazione del bene, il costo è interamente deducibile ai fini del reddito e detraibile ai fini IVA. La successiva cessione costituisce operazione rilevante ai fini Iva pertanto è necessario documentare l’operazione attraverso:
- Emissione di autofattura (l’IVA resta a carico del cedente)
- Registro omaggi (l’IVA resta a carico del cedente)
- Emissione di fattura con rivalsa o senza rivalsa IVA (richiedere o meno al soggetto che riceve l’omaggio il pagamento dell’IVA esposta in fattura)
Omaggi per i dipendenti
Le spese sostenute dal datore di lavoro per acquistare gli omaggi da destinare ai dipendenti sono deducibili dal reddito d’impresa ai sensi dell’art.95, comma 1, TUIR. Ai sensi di tale norma il costo sostenuto dall’azienda per l’acquisto di tali beni non è una spesa di rappresentanza ma si qualifica, come spesa per prestazione di lavoro, interamente deducibile dal reddito.
I costi relativi ad omaggi per i dipendenti, quindi, rientrano tra i “costi del personale” e in quanto tali sono indeducibili ai fini IRAP.
L’IVA sugli acquisti di omaggi a dipendenti, indipendentemente dall’ammontare del costo del singolo bene, è da considerarsi indetraibile per mancanza di inerenza con l’esercizio dell’impresa, arte o professione
Omaggi erogati dagli esercenti arti e professioni
I professionisti e gli studi associati che acquistano beni per cederli a titolo di omaggio devono distinguere il trattamento fiscale in relazione al fatto che gli stessi vengano donati a clienti o dipendenti. Nell’ambito del reddito di natura professionale il trattamento degli omaggi risulta certamente più semplice, in quanto ci si trova sempre e comunque nella categoria di beni che non fanno parte dell’attività propria dell’impresa.
Cena di Natale
Anche se quest’anno le cene di Natale, che spesso le imprese organizzino per lo scambio degli auguri, saranno probabilmente inibite o comunque limitate vale la pena ricordare la normativa di riferimento. Tale spesa rientra nell’ambito delle spese di rappresentanza. La relativa IVA è indetraibile; il costo è soggetto al doppio limite: 75% al pari delle spese per alberghi e ristoranti e al secondo limite di percentuale sui ricavi annuali.
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